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“Nelle crisi nascono nuove opportunità”:
come guardare le cose da un’altra prospettiva

“Crisi”: una parola associata alla negatività, ma che in gran parte dei sistemi linguistici, compreso il nostro, racchiude nella sua etimologia una sfumatura positiva: nei momenti di svolta nascono nuove opportunità.
Per fare alcuni esempi, dal greco krino = separare, discernere, valutare; oppure dal cinese wēijī dove wēi significa “pericoloso” e jī significa “momento cruciale”, quando comincia o cambia qualcosa. In effetti “momento cruciale” è un bivio né positivo, né negativo, bensì il punto da cui è possibile effettuare una scelta. La crisi restituisce valore, mettendoti in connessione con le cose che davvero contano per te e per la tua azienda.

In questa ottica, la crisi diventa una grande occasione di svolta, di crescita e di cambiamento. Non è facile, ma approcciare la crisi con il giusto mindset può aiutarti a superare le difficoltà e ad essere aperto al “nuovo”.

In tal senso, formare le proprie risorse è uno dei migliori investimenti possibili che la tua impresa possa fare, soprattutto in una realtà in continuo cambiamento (anche tecnologico) come quella attuale. L’imprenditore ha la propensione ad investire in ciò che rende maggiormente nel lungo periodo e, in quest’ottica, l’investimento nel capitale umano è il più fruttuoso. È importante investire sulle persone per aumentare le competenze sia del singolo, sia del gruppo di lavoro: infatti il risultato non è esclusivamente l’evoluzione professionale delle persone, ma anche la crescita del business aziendale.

Impegnare risorse economiche nella formazione può essere difficile, ma, attraverso l’adesione ai Fondi Interprofessionali, il costo della formazione viene rimborsato al 100%.

È importante tenere in considerazione che non esiste un “sapere” se non si traduce in un “saper fare”: la formazione deve infatti avere come obiettivo l’essere utile per l’impresa e per il mercato.
Ma come rendere davvero efficace l’azione formativa?

Prendendo come spunto il metodo SMART sviluppato da Peter Drucker, per essere veramente efficace ogni intervento formativo deve essere:

Per rendere SMART un efficace intervento di formazione occorre strutturarlo nelle seguenti fasi:

  1. Raccolta delle informazioni e attenta analisi dei fabbisogni, teorici e/o pratici, tra cui:
    Bisogno organizzativo, legato agli obiettivi di business
    Bisogno professionale, legato alla posizione che si occupa nella
    gerarchia aziendale
    Bisogno individuale: esigenze dei singoli individui e sviluppo personale
  2. Progettazione ad hoc del corso di formazione, dopo aver ben compreso quali siano i gap da colmare. In questa fase il consulente ha il dovere di essere sincero e “trasparente”, per non creare false aspettative né nella dirigenza aziendale, né nei dipendenti che parteciperanno alla formazione.
  3. Svolgimento del corso di formazione (in aula, “on the job” o tramite piattaforme di e-learning).
  4. Valutazione dei risultati e dell’efficacia della formazione insieme alla direzione.

I consulenti GMV lavorano secondo un approccio formativo di questo tipo, pragmatico e personalizzato, che pone al centro dell’apprendimento individuale e organizzativo le persone e il loro sistema di relazioni. Questo approccio ha trovato negli anni ampio riscontro ad ogni applicazione, sia nell’efficienza-efficacia dei sistemi di lavoro, sia nel miglioramento della qualità della vita lavorativa.

Se è vero che la formazione è la principale leva per il cambiamento, essendo uno degli investimenti migliori che la tua azienda possa fare per superare la crisi e aprirsi a nuovi mercati, è altrettanto vero che non sei necessariamente obbligato a sostenere investimenti economici per formare i tuoi dipendenti: ricordiamo che esiste la possibilità di finanziare al 100% le attività formative attraverso l’adesione ai fondi interprofessionali. Se sei iscritto ad un Fondo Interprofessionale puoi usufruire di tante opportunità.